Il Festival delle Generazioni in Tour fa tappa a Salerno per l’intera giornata
In occasione di Salerno Letteratura, il Festival delle Generazioni sarà a Salerno dalle 9:30 alla mezzanotte inoltrata. Si comincia con la tradizionale rassegna stampa Edicola Cafè, alle 9:30 al Bar Trieste per la lettura ed il commento dei giornali del mattino con Francesco Durante. Alle 11:30 nel Salone Bottiglieri di Palazzo Sant’Agostino, la tavola rotonda Né vecchi, né giovani: cittadini con Giuseppe Acocella, Maria Cristina Antonucci, Giuseppe Gargiulo e Giulio Sapelli. Nel pomeriggio non poteva mancare l’appuntamento con Maratona di Scrittori: alle 18:30 nel Cortile Esterno del Museo Archeologico, I vecchi e i giovani e i loro segreti,condotto da Luca Badiali con Lorenzo Marone e Michela Tilli e alle 19:00 Storie di segreti e identità profonde, condotto da Titti Marrone con Lia Levi ed Elena Loewenthal.
La sera a Largo Barbuti alle 20:00 appuntamento con La Maya desnuda di Bauci,condotto da Annibale Elia con Franco di Mare; alle 22:00 all’Arco Catalano Grandi italiani raccontano condotto da Alfonso Amendola con Silvia Truzzi.
Gran finale tipico del Festival, con Canzoni e Generazioni, un momento musicale nel quale i protagonisti si raccontano in una canzone, in un format ideato da Francesco Durante e I Virtuosi di San Martino con le loro musiche, per accompagnare la reinterpretazione di pezzi musicali che hanno segnato i protagonisti ospiti della giornata.
Per i dettagli del programma, basterà visitare il sito web www.festivaldellegenerazioni.it, iscriversi alla newsletter e seguire #FdGTour sui canali social.
PER APPROFONDIRE
Cosa è il Festival delle Generazioni
Il Festival delle Generazioni, promosso da Fnp Cisl è un evento unico nel suo genere. Momenti di riflessione intrecciati con momenti di svago.
I problemi degli anziani e dei giovani analizzati e vissuti attraverso un’esperienza fatta non solo di ricerca e di analisi, ma anche di concerti, rassegne stampa, laboratori, incontri con letterati e scienziati. Un Festival pensato per progettare un modello di vita finalmente vivibile. Un Festival per condividere le esperienze di due generazioni.
Dopo il successo delle edizioni di Firenze, si è scelto di portare il Festival in giro per l’Italia. Nasce così il Festival delle Generazioni in Tour, animato dal tema “Né vecchi, né giovani: cittadini”, che ha avuto come prima tappa Roma, il 27 febbraio, per poi proseguire con una tappa il 25 giugno a Salerno e una a Bologna dall’8 al 10 ottobre.
Segui il Festival delle Generazioni sui social, l’hashtag ufficiale per interagire è #FdGTour.
Tema Edizione 2014/2015
Né vecchi, né giovani: cittadini
Il tema di questa edizione nasce da una riflessione dell’economista Giulio Sapelli.
Il principio ispiratore è rovesciare l’assunto che oggi sia in corso una lotta tra generazioni e che lo strumento che i vecchi hanno per fare pressione sui giovani sia il debito pubblico.
Lo stato accumula debito sia attraverso l’imposizione fiscale, sia attraverso i risparmi frutto dei sacrifici delle generazioni passate, presenti e future.
La realtà è un’altra. E’ impossibile che esista uno Stato in costante pareggio di bilancio. Lo Stato è un’entità in continua evoluzione e il pareggio di bilancio è o un’illusione o uno strumento ideologico per distruggere la spesa pubblica e gli investimenti pubblici.
Invece del conflitto tra generazioni va posto in evidenza il principio di cittadinanza conquistato, dopo decenni di lotte, dai lavoratori e dalla cultura solidaristica di molti segmenti della borghesia internazionale, consapevole che non può esservi crescita senza pace e coesione sociali.
Dobbiamo cominciare a smontare la macchina ideologica e menzognera del debito pubblico come lotta tra generazioni. Solo così facendo si può veramente aprire una prospettiva per le nuove generazioni, oggi annichilite dall’altissima disoccupazione e dalla crisi del sistema educativo.
Se guardiamo alla spesa pubblica in forma comparata, vediamo che l’Italia è uno dei paesi europei con più bassa spesa pubblica. Questo vuol dire, fondamentalmente, che il debito è un prodotto della bassa crescita economica e che il primo fattore di questa crescita economica inerisce al fattore demografico.
Il problema sono i tassi di attività della popolazione, in Italia tra i più bassi al mondo: in percentuale si inizia tardi a lavorare e si finisce più presto di quanto non accada in altri Paesi europei.
In questo contesto l’Europa continua ad essere un gigante economico con i piedi di argilla. La decrescita prosegue: i mercati interni continuano a restringersi per un colossale spostamento di ricchezza dal lavoro al capitale.
Per questo, il filo conduttore di tutto il nostro discorso politico-culturale è dar vita a un diverso punto di visto sul tema del debito pubblico. Lo spreco pubblico non va confuso con la spesa pubblica che, unitamente all’economia comunitaria e sussidiaria, è oggi l’unico modo per incentivare il rilancio degli investimenti e dell’occupazione.
Se così non sarà, l’Europa diverrà una stella cadente e di ciò i primi a pagare il prezzo saranno i cittadini. Occorre, quindi, ripensare a una riforma delle Istituzioni di rappresentanza europea, ridisegnando il profilo di un continente federale e solidale che realizzi il sogno degli Stati Uniti d’Europa con una forte valenza sociale.