Il delitto delle Fornelle sconvolge Salerno: molestie e ricatti
Saranno i risultati dell’autopsia, in programma domani, a confermare non soltanto la causa del decesso ma anche la dinamica dei fatti accaduti nel rione Fornelle a Salerno dove ha persola vita il 60enne Eugenio Tura De Marco.
In base ad un primo esame esterno della salma, sarebbero cinque i fendenti ricevuti da Tura De Marco: oltre che al cuore l’uomo è stato ferito anche al fianco, alla gola, al cranio e sul naso.
A far discutere in queste ore sono le dichiarazioni rese dall’omicida, Luca Gentile 21 anni, fidanzato con la figlia della vittima, e riportate dai quotidiani salernitani questa mattina in edicola. Secondo quanto raccontato dal 21enne, Eugenio avrebbe ricattato Luca (e ci sarebbero dei messaggi whatsapp a dimostrarlo) perché il ragazzo aveva rifiutato le sue avances. Sarebbe stato proprio Eugenio a presentargli due mesi fa la figlia con la quale il giovane da tre settimane aveva iniziato un relazione sentimentale. Negli ultimi giorni, però, Eugenio avrebbe minacciato il giovane non solo di fargli vedere più la figlia ma di ammazzare anche lui e il padre se non avesse assecondato le sue richieste. Di qui l’ennesimo litigio.
Gentile, secondo quanto raccontato ai carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo del comando provinciale di Salerno, si sarebbe difeso dandogli un calcio. Sempre secondo le dichiarazioni rese dall’arrestato, una volta colpito Tura De Marco sarebbe caduto a terra, lasciando andare il coltello: è stato allora che il genero lo ha colpito con un altro coltello a serramanico che aveva l’abitudine di portare sempre con se. Gentile (difeso dall’avvocato Enrico Lizza) sarebbe poi fuggito via, spaventato, senza comprendere quali fossero le condizioni di Eugenio. L’omicidio risalirebbe a venerdì ma il cadavere dell’uomo è stato ritrovato dalla figlia, che non viveva con lui, soltanto sabato sera.