Assolto ex Comandante delle Guide di Salerno: non molestò caporal maggiore
E’ stato assolto con formula piena “perché il fatto non sussiste” l’ex comandante del 19° Reggimento Cavalleggeri Guide di Salerno che era stato accusato di molestie e stalking. A darne notizia il sito IlVescovado.it
Il colonnello nel 2010 era stato denunciato da una caporal maggiore pugliese, 21 anni più giovane, che aveva raccontato di essere stata “vessata” dal superiore.
In base alla testimonianza, l’uomo le avrebbe complicato la vita, non soltanto lavorativa, costringendola a seguirlo nella trasferte a Napoli, oppure a restare nel suo ufficio fino ad ora tarda oltre l’orario lavorativo, persino con avances sessuali. Inoltre le avrebbe intimato di frequentare il suo fidanzato, un pari grado dello stesso reggimento e di “non parlare troppo”.
Ma oggi la Prima sezione penale del Tribunale di Salerno (giudice monocratico Ornella Teresa Dezio) ha stabilito che l’uomo, difeso dagli avvocati Gino Bove e Simona Gigante, non sia colpevole dei reati contestatigli: atti persecutori (stalking), minacce e ingiurie. Con un folto faldone di memoria difensiva i legali hanno dimostrato come i racconti del sottufficiale siano privi di fondamento (sono stati chiamati a testimoniare altri militari che avrebbero assistito o meno alle avances). Entro novanta giorni le motivazioni.
La vicenda era finanche approdata al Tribunale Militare di Roma ma poi è tornata nella sede di competenza. La storia è confinata tra il settembre 2009 e il giugno 2010 con il caporal maggiore che aveva denunciato sms e telefonate ad ogni ora, accusando il colonnello di aver usato tutti gli escamotage, come quello di farsi servire il caffè in camera o quand’era con i suoi colleghi (seppure questi ultimi avrebbero smentito il racconto della trentaquattrenne).
I rifiuti della donna le avrebbero poi compromesso una missione in Medio Oriente. Scattò la denuncia, la procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno aprì un fascicolo d’inchiesta a carico dell’ufficiale che fu rinviato a giudizio.
Successivamente il comandante lasciò il Reggimento Guide e fu trasferito a Roma per un incarico non consono al proprio grado (oggi avrebbe avuto un avanzamento di carriera). Oggi, per lui, la fine di un incubo.