Antimafia, la Bindi chiede carte a Procura Napoli per vicenda De Luca
Bindi ha chiarito, in apertura della seduta odierna della Commissione, che la richiesta è arrivata durante l’ufficio di presidenza da parte dei gruppi Gal, Fi, Lega, Sinistra italiana, M5S, in merito all’avvio di una inchiesta sulla vicenda dell’incontro del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, con esponenti della politica locale della stessa regione. La vicenda della richiesta di avviare in Commissione Antimafia un’inchiesta, prende l’avvio dopo un video pubblicato venerdì scorso su ilfattoquotidiano.it in cui il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in un incontro a porte chiuse con 300 sindaci invita a far votare ‘sì’ al referendum dal momento che il governo ha concesso moltissimi finanziamenti alla Campania
Pronta la replica del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca:
“Apprendiamo della richiesta avanzata dalla Commissione Antimafia. Ci rende curiosi conoscere l’iter previsto sul reato di battuta e come evolverà la crociata del calamaro.
Vediamo rilanciata anche la discussione sull’emendamento battezzato “De Luca”. Vorrei solo ricordare che si tratta di una proposta avanzata unitariamente dalla Conferenza delle Regioni ben prima che si aprisse questo dibattito, ed è una iniziativa volta a rimuovere una situazione assurda per la quale fino a un anno fa erano commissari per la Sanità i Presidenti che avevano determinato il debito, mentre non possono esserlo coloro che la stanno risanando. Non è molto difficile svelare questo mistero e sottrarlo alla titolarità di De Luca. Incuriosisce il fatto che quelli che sulla battaglia referendaria lamentano il neocentrismo e la sottrazione di competenze alle Regioni si straccino le vesti nel momento in cui queste vengono riconosciute. Come sempre, riconfermiamo che la nuova Campania è pronta ad accettare la sfida del rigore, del risanamento e della correttezza amministrativa.
Per ogni altro elemento di folklore se ne riparlerà dopo il referendum, quando comunicheremo anche l’elenco di tutti quelli che saranno querelati per diffamazione”.