Amatruda (Portavoce Caldoro) “De Luca innocente ma adesso rifletta, scelga il garantismo e se dicesse ‘scusa’ a qualcuno…”
“Per un garantista incrollabile vale la presunzione di innocenza e Vincenzo De Luca è innocente fino a sentenza passata in giudicato. Non si discute. Non è un modo formale, una finta eleganza, per affrontare la vicenda, è una granitica convinzione culturale. E dirò di più. Chi oggi decide di amministrare una Istituzione è chiamato a grandi sacrifici, il momento è difficile. Bisogna fare scelte impopolari, soffrire per non riuscire a risolvere tutti i problemi che pure si vorrebbero affrontare. Si lavora tanto, nonostante quello che possa pensare una opinione pubblica drogata dalla demagogia, prigioniera del populismo e spesso strumentalizzata”. Questo quanto dichiara Gaetano Amatruda, Portavoce del Governatore della Campania Stefano Caldoro, in un post su Facebook.
“Sarò impopolare. Fa nulla. Molti nella Pubblica amministrazione portano le esperienze peggiori, le usano come trampolino, mortificano l’interesse generale e si arricchiscono. Altri si dedicano con passione, conoscono poco le feste, il sabato e la domenica, non si arricchiscono, sono impegnati duramente per l’interesse collettivo. Vincenzo De Luca avrà mille difetti e avrà commesso molti errori, ne sono convinto, ma io credo appartenga a questa seconda categoria. Per quanto mi riguarda io contesto le sue scelte politiche, la sua idea di città che non costruisce futuro ma apparenze. Contesto il suo modo di fare ed il suo stile ‘uomo delle caverne’ ma non ho dubbi sulla sua onestà e sul fatto che abbia dedicato la sua vita alla cosa pubblica. Mi auguro arrivino altri a guidare la città.
Una classe dirigente capace di c ostruire il consenso su un progetto e non ‘miracolata’ da una norma o da una sentenza della magistratura. Mi auguro allora passi presto questo periodo e si possa ragionare e dividere sulle sue idee e suoi programmi. Mi auguro De Luca resti in campo nelle forme e nei modi che desidera. Mi auguro però, e concludo, sia in campo con un altro spirito. Più garantista, più rispettoso di chi ha idee diverse. Mi auguro da questi giorni tragga nuova linfa. E’ soprattutto sul garantismo, sulla civiltà politica che serve una svolta. Per molto meno, negli anni novanta, un galantuomo come Enzo Giordano fu massacrato. Lui aveva disegnato e avviato la trasformazione della città e quella grande esperienza fu interrotta non dagli elettori ma da inchieste che poi non produssero nulla. Le esperienze di governo finiscono perché decidono gli elettori.
Punto. De Luca, suo vice sindaco, guidava il furore giustizialista, in anni delicati non trovo’ il coraggio di schierarsi con i giusti, fu pavido ed opportunista. In verità lo stesso atteggiamento De Luca lo ha assunto con molti esponenti politici, penso ad un signore di altri tempi come Aniello Salzano o a tanti consiglieri comunali o manger della città che sono stati annientati da sospetti o accuse ingiuste. Perché all’inizio degli anni novanta non sostenne la tesi che sostiene oggi? De Luca cavalcò l’onda della demagogia. Un vizio che non ha mai perso. Spero rifletta. Non per regalare una rivincita a chi, come me con Giordano ci è cresciuto, ma per alimentare una nuova stagione politica. Più civile, capace di individuare, riconoscere ed isolare i moralisti da strapazzo che non hanno idee e che agitano solo sospetti e frustrazioni.
Un semplice ‘scusa’ a quanti hanno sofferto per quella stagione di corto circuito fra politica e magistratura. Sarebbe più credibile la sua battaglia di oggi. Spero poi riflettano ma ho meno speranze, i tanti ‘nani’ che erano con Vincenzo Giordano e che armi e bagagli scelsero la via più semplice. Allora furono afoni, oggi timidamente sussurrano qualcosa…”