L’urban latin di DON RAFAELO al DUM DUM REPUBLIC
Si trasforma ancora una volta in una dancehall il Dum Dum Republic, tra sperimentazione estrema, contrasti ed influenze musicali che proiettano l’happy Island della costiera cilentana ai grandi club di Miami e New York. Un universo sonoro che spinge oltre il senso del limite. Musica che diventa un’esperienza immersiva di un’estemporanea collettiva. Contaminazione è la parola d’ordine del live set di domenica 7 maggio, a partire dalle ore 16. Nessuna scaletta predefinita, ma il suono che scorre, fluisce, captando energie, creando il mood unico e inconfondibile della piccola arena che sorge sul mare, nella pretesa di realizzare una vita semplice, a piedi scalzi, a contatto con la natura, mentre la musica diventa collante, aggregatore, incontro tra culture. Un live set a 360gradi, tra apparenti contraddizioni e follie sonore, quello di Don Rafaelo, esponente dello stile “Urban Latin”, in cui si incrociano hip hop, caribbean music, denbow e reggaeton. Un talento naturale che in pochi anni è passato dalle esibizioni nei piccoli club napoletani fino ad aprire i concerti di grandi star internazionali dell’hip hop e del reggaeton come Craig David, Snoop Dog, Daddy Yankee, J Balvin, Farruko, Prince Royce, J Alvarez, Nicky Jam, Fatman Scoop.
“Se non mi emoziono io in primis, come posso pretendere di emozionare gli altri? – sottolinea Don Raffaelo – La musica è quasi tutto per me, è il mio primo pensiero al mattino e l’ultimo di sera, prima di addormentarmi. Forse il mio difetto, che paradossalmente può diventare anche un pregio, è il non accontentarmi mai. Sono sempre molto esigente. Se penso da dove sono partito, riesco a riconoscere la mia crescita. Non bisogna mai assestarsi, però, ma migliorarsi sempre”.
Un doppio percorso musicale, quello di Don Rafaelo, figlio d’arte, cresciuto in una famiglia di musicisti. I primi approcci con il mondo hip hop e poi i viaggi in sud America e l’amore per la sua cultura. Una fusione innovativa di generi, tutti presenti nel live set, fedele però all’ispirazione del momento e al feeling creato con la pista per il dj produttore, fondatore dello studio di registrazione STUDIO55. “Non mi piace preparare scalette, ma capire cosa il pubblico vuole e far ballare e divertire più gente possibile”, insiste.
L’apertura sarà affidata invece a Peppe Yoshi Pope, che incarna lo spirito del Dum Dum Republic. È proprio al beach club della costiera cilentana che Peppe ha iniziato a muovere i primi passi, facendo girare i primi dischi, fino ad esibirsi negli opening act dei concerti dei grandi artisti ospiti delle rassegne estive, come Raiz e gli Almamegretta, Roy Paci, Zibba, James Senese, Johnny Osbourne, i Motel Connection, Lampa Dread, Walshy Fire e tantissimi altri. Una passione e un amore per la musica che in pochi anni lo hanno portato a diventare il dj resident del Dum Dum Republic, di cui, attraverso le vibrazioni della consolle, riesce ad amplificare l’energia. Musica per essere felici, con selezioni sempre molto happy e mai assordanti, per ritrovare la voglia di ballare insieme, di stringersi in un abbraccio o di lasciarsi andare ad un bacio folle ed appassionato. Il suo è un dj set esuberante, solare ed ironico, mai lineare o predefinito, che confluisce in un’architettura di divertimento improntata alla world music, a quei suoni del mondo che di anno in anno attraversano il Dum Dum. Un dialogo tra culture in una narrazione suonata, tra sonorità vintage, rock, pop, dance, musica in levare, funk, fino alle espressioni più sofisticate del cantautorato di nicchia divenute la colonna sonora dell’estate cilentana. Musica senza freni e senza barriere, emblema della positività che si vuole trasferire con la festa di Capodanno, per ritrovare quell’ottimismo possibile che è dentro ognuno di noi. “Il Dum Dum per me è libertà – racconta Peppe Yoshi Popey – Significa essere libero da tutte le cose negative che possono presentarsi ogni giorno. È una fortuna immensa essere il dj di questo luogo e poter trasmettere la mia voglia di vivere e di divertirmi alle persone che si trovano in pista a ballare la mia musica. Ringrazio Biancaluna Bifulco per aver creduto in me: è un punto di riferimento per tutto lo staff, una sognatrice, ma allo stesso tempo una donna determinata, che riesce a stimolare tutte le persone del suo team”. E promette: “Durante il djset non mancheranno brani come “Don’t stop me now” dei Queen o “Shout” dei The Isley Brothers, per finire con mash up di brani rock realizzati da me per scatenarci infine con la cumbia”.