De Luca si difende: ‘Vai a morire ammazzato? Processate anche Baglioni’
Vincenzo de Luca cita Verdone, Alberto Sordi, Vittorio De Sica,ma anche Claudio Baglioni, il giorno dopo la bufera scoppiata per le sue dichiarazioni su Rosy Bindi. E lo fa per dimostrare che”l’espressione vai a morire ammazzato che immaginavo fosse una espressione di folclore abbiamo imparato che in realtà è una grave minaccia. Non una espressione di gergo ma un programma di azione”. “Voi pensavate a Baglioni come ad un uomo romantico, perfino delicato che guardava le magliette trasparenti. Ha fatto una canzone dal titolo vai a morire ammazzato – ha aggiunto – che noi non pensavamo fosse di carico ideologico, ma che il camorrologo di corte e di salotto definirebbe messaggio carico di violenza”.
Bolla tutto come “imbecillità”. Una questione servita a fargli riconquistare “il consenso di tutto il partito dei disgustati di cui mi onoro di essere il leader”. “Siamo in un paese nel quale ti svegli la mattina per buttare il sangue in una regione come la Campania, cerchi di fare il tuo dovere da uomo libero e ti devi guardare da farabutti di ogni tipo”.
“Se qualcuno pensava di costruire, inventare un episodio che potesse determinare sconquasso nel periodo referendario – faccio fatica a pensare che sia tutto ingenuo – credo abbiano fatto guadagnare qualche centinaio di migliaia di voti al sì”. – ha ribadito De Luca nel corso della trasmissione a lui dedicata il venerdì riferendosi alle polemiche sulle dichiarazioni verso Rosy Bindi.
“L’obiettivo della delinquenza pseudo-giornalistica è esattamente questo: creare caos, conflitto, tensioni”. É quanto scrive, in un post su Facebook dopo qualche ora, il governatore “Questo atto di delinquenza giornalistica, che ha configurato una violenza privata, una violazione della privacy e una manipolazione delle immagini (sarebbe bello vedere in onda tutto il video registrato senza tagli), avrà conseguenze – sottolinea – sul piano penale e civile”.