Tra i 600 feriti in piazza a Torino durante finale di Champions anche dei cilentani
Circa 600 persone sono rimaste ferite ieri sera in piazza San Carlo a Torino nella calca seguita a un falso allarme durante la finale di Champions trasmessa su un maxischermo: almeno sette in codice rosso; i più gravi un bimbo e una ragazza.
Il panico potrebbe essere stato causato da un petardo. Arrestati due sciacalli che rovistavano tra le cose abbandonate nella fuga. Revocata la domenica ecologica prevista per oggi in città.
La psicosi attentato è stata amplificata da un secondo boato, quello provocato dalla caduta del parapetto del parcheggio che si trova, guardando la collina, sul lato sinistro della piazza, vicino ai portici. A circa 50 metri dall’esplosione.
Anche la massa di gente in quest’area ha iniziato a correre e a quel punto la paura ha scatenato il caos in tutto il centro. Nonostante i controlli avvenuti prima della partita, in piazza sarebbero stati presenti vari venditori di birre abusivi e sarebbe stato questo il motivo che avrebbe reso il pavé’ (lo storico ciottolato) del ‘salotto di Torino’ una trappola di vetro per molte persone che sono cadute ferendosi.
Il siti infocilento.it rende noto che nel caos generale sono rimasti coinvolti anche dei cilentani: Andrea, originario di Vallo della Lucania e Fabio, di Agropoli. “Non ho capito bene cosa sia accaduto, all’improvviso sono fino a terra e mi sono ritrovato ferito alle mani e alle gambe”, racconta Andrea, studente a Torino. Anche Fabio, da alcuni anni al nord Italia per lavoro, è finito a terra ferendosi con alcuni vetri di bottiglie infrante. Per fortuna per entrambi non è stato necessario il ricovero in ospedale.