Consiglio d’Europa: “I Giudici di Pace italiani devono essere equiparati alla magistratura ordinaria”
Il provvedimento del Comitato europeo dei diritti sociali del Consiglio d’Europa (ECSR) che ha stabilito il diritto alla piena equiparazione, giuridica ed economica, dei Giudici di Pace alla magistratura ordinaria.
Il Comitato ha deciso che la normativa italiana è in contrasto con la Carta sociale europea, in quanto “crea un trattamento differente con riguardo alla previdenza sociale” tra i Giudici di Pace e la magistratura ordinaria.
In ottemperanza a tale pronuncia, lo Stato italiano dovrà ora adeguarsi, sia ripianando il trattamento discriminante utilizzato nel passato per tali Giudici, sia conformando per il futuro la propria legislazione al principio di equivalenza tra magistratura onoraria ed ordinaria, richiesto in ambito europeo.
“E’ stato un traguardo difficile – spiegano i legali dello Studio Romano – ed è un punto di partenza per stabilire ora, dinanzi la magistratura nazionale, il diritto ad una equiparazione sotto il profilo del rapporto di lavoro con lo Stato e dei conseguenti diritti previdenziali ed assistenziali, tra Giudici di Pace e magistratura onoraria, da un lato, e magistratura ordinaria, dall’altro, chiedendo altresì il ristoro per i danni sofferti per il passato. Dopo anni di battaglie legali per essere equiparati alla magistratura ordinaria, abbiamo ottenuto, come unico studio in Italia, questo provvedimento che riconosce finalmente il diritto alla piena equiparazione dei Giudici di Pace alla magistratura ordinaria. Adesso partiremo con le azioni dinanzi ai tribunali italiani”.
In allegato, il comunicato stampa con le dichiarazioni dei legali e di Vincenzo Crasto, presidente emerito dell’ANGdP; il provvedimento integrale del Comitato europeo (già tradotto dal francese); e la foto dell’avv. Giovanni Romano dello Studio Romano (sede a Benevento, Roma e Strasburgo), che ha assistito l’Associazione nazionale Giudici di Pace (ANGdP).